Con il Decreto n. 17070/2012, il Ministero per le Politiche Agricole, Alimentari e Forestali ha istituito l’Osservatorio Nazionale del Paesaggio rurale, delle pratiche agricole e conoscenze tradizionali. L’Osservatorio avrà il compito di censire i paesaggi, le pratiche agricole e le conoscenze tradizionali ritenute di particolare valore, di promuovere attività di ricerca che approfondiscano i valori connessi al paesaggio rurale, alla sua salvaguardia, alla sua gestione e pianificazione, anche al fine di preservare la diversità bio-culturale. Inoltre dovrà elaborare i principi generali e le linee guida per la tutela e valorizzazione del paesaggio con particolare riferimento agli interventi previsti dalla Politica Agricola Comune.

Oltre che al paesaggio, il decreto è rivolto alla conservazione e valorizzazione delle “pratiche agricole e delle conoscenze tradizionali”, intese come “sistemi complessi basati su tecniche ingegnose e diversificate, basati sulle conoscenze locali espresse dalla civiltà rurale, che hanno fornito un contributo importante alla costruzione ed al mantenimento dei paesaggi tradizionali ad essi associati”.

Lo stesso Decreto istituisce il “Registro nazionale dei paesaggi rurali di interesse storico, delle pratiche agricole e delle conoscenze tradizionali”. Enti o associazioni possono proporre candidature per l’iscrizione dei paesaggi storici o di tecniche tradizionali del loro territorio in questo registro.

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                                                                                          Campania 2.CostieraAmalfi    Abruzzo 2.Carapelle    Veneto 4.Collalto

Paesaggi iscritti nel “Registro nazionale dei paesaggi rurali di interesse storico, delle pratiche agricole e delle conoscenze tradizionali”

Candidature Paesaggio Soave

Colline vitate del Soave

Le colline del Soave sono un paesaggio storico caratterizzato dalla coltura della vite che affonda le sue radici nel periodo romano, la cui matrice viticola giunge a completa maturazione nel periodo ottocentesco. L’area possiede anche notevoli valori estetici e panoramici, soprattutto in relazione alla avanzata della urbanizzazione nella pianura che si estende a sud dell’area collinare.

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Candidature Paesaggio Moscheta

I paesaggi silvo-pastorali di Moscheta

Il paesaggio silvopastorale di Moscheta è un esempio significativo del ruolo storico dei monasteri nella gestione del territorio appenninico a partire dall’anno Mille. L’area si sviluppa attorno all’abbazia fondata intorno al 1037 da san Giovanni Gualberto, alla quale nel 18° secolo è subentrata una gestione organizzata secondo lo schema della fattoria mezzadrile toscana, di cui si conservano ancora alcuni edifici rurali.

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Candidature Paesaggio Prosecco

Le Colline di Conegliano Valdobbiadene – Paesaggio del Prosecco Superiore

Le colline di Valdobbiadene – Vittorio Veneto costituiscono una zona di antica diffusione della viticoltura in cui si è conservato in larga misura l’assetto paesaggistico storico così come visibile nelle perticazioni risalenti al diciassettesimo e diciottesimo secolo e nelle foto di inizio Novecento.

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Fascia pedemontana olivata Assisi-Spoleto:

La fascia collinare che da Spoleto ad Assisi delimita a est la valle umbra costituisce uno dei luoghi più significativi dal punto di vista storico, culturale e religioso della realtà italiana. Sono presenti innumerevoli centri storici e borghi di antica origine che conservano tutt’oggi un’intima connessione con il paesaggio agrario circostante costituito prevalentemente da oliveti che hanno conservato in buona parte le caratteristiche che avevano in passato.
Nell’area la coltivazione dell’olivo vanta una tradizione antichissima, risalente all’epoca romana e, per certi versi, l’evoluzione storica dell’intero territorio ha avuto uno strettissimo legame con l’olivicoltura.

La piantata veneta:

La piantata è una pratica colturale antichissima di coltivazione della vite testimoniata già in epoca etrusca e romana. Si tratta di una tipica forma di agricoltura promiscua in cui gli appezzamenti coltivati sono delimitati da filari di viti maritate ad alberi d’alto fusto. In passato erano presenti vari tipi di specie arboree (l’olmo, l’acero, il salice, alberi da frutto, ecc.), ma, a seguito della diffusione della bachicoltura, si è affermata la presenza del gelso le cui foglie venivano impiegate per alimentare i bachi. Dal punto di vista colturale, la piantata si associava spesso a peculiari sistemazioni idraulico-agrarie quali, ad esempio, il cavalletto. In questo caso il filare di viti maritate si trova su una porca di larghezza variabile, tenuta a prato e separata dai coltivi da una o due piccole affossate.

Parco regionale Storico agricolo dell’olivo di Venafro:

Venafro è un paesaggio olivicolo di eccezionale valore e persistenza storica. L’olivicoltura rappresenta da più di due millenni l’elemento centrale della identità culturale della popolazione mantenendo il complesso dei valori legati alle caratteristiche del prodotto e al paesaggio storico dell’Appennino meridionale. Tali valori sono oggi assicurati da una importante istituzione quale il Parco Storico Agricolo dell’Olivo le cui finalità si pongono come modello di valorizzazione del paesaggio rurale italiano.

La Transumanza:

Il concetto di Pratica della Transumanza è complesso ed applica la conoscenza e la cultura dell’utilizzo delle risorse naturali in modo sostenibile per realizzare prodotti, alimentari e non, nel rispetto dell’ambiente, della natura, del benessere animale ed umano.

Paesaggio Agrario della Piana degli Oliveti Monumentali di Puglia:

Si tratta di un’area in cui sono presenti numerose importanti emergenze storico-culturali che testimoniano dell’intimo rapporto che si è instaurato storicamente tra la coltivazione dell’olivo e l’organizzazione sociale del territorio. Ne sono testimonianza, oltre alle 212.000 piante di olivo monumentale censite ed etichettate dalla Regione Puglia, la fitta rete di masserie, la rete viaria minore e un’estesissima rete di muretti a secco che separano le proprietà coltivate.

Il Paesaggio Policolturale di Trequanda:

Il paesaggio agrario del comune di Trequanda costituisce un importante esempio del paesaggio tradizionale olivicolo della campagna senese in cui convivono sia aree olivicole sia importanti esempi dell’appoderamento mezzadrile caratterizzati da un ordinamento produttivo misto.  L’area è situata al confine tra la Val d’Orcia e le Crete Senesi. Dal punto di vista paesaggistico storicamente si potevano individuare tre sistemi principali: gli oliveti, i seminativi arborati (generalmente con olivi) e i boschi. Praticamente assenti erano i vigneti specializzati. Dal punto di vista tecnico, economico e gestionale questi sistemi erano fortemente integrati tra loro contribuendo, sia pure in modo diverso, all’economia del settore primario. Si tratta pertanto di elementi diversi di un mosaico paesaggistico sostanzialmente unitario.

Il Paesaggio della Pietra a Secco dell’Isola di Pantelleria:

L’isola di Pantelleria è segnata da un paesaggio risultato di un sistema produttivo che mostra evidente il contrasto tra l’estensione e l’importanza economica, sociale e culturale delle attività agricole che lo hanno determinato e la inadeguatezza delle risorse ambientali che le hanno sostenute. Una campagna nella quale la diffusione dell’ordinato paesaggio disegnato dai terrazzamenti e dai muretti di pietra a secco e il contrasto con le caotiche superfici naturali mostra da quanto tempo la simbiosi tra uomo e natura sia attiva. Ventosità e aridità del clima, suoli rocciosi o superficiali, in un contesto morfologico estremamente accidentato, ricco di colline e montagne che coprono pressoché l’intera superficie, sono stati resi fertili grazie all’opera di generazioni di agricoltori che hanno creato con i terrazzamenti, gli spietramenti, i riporti di terra un suolo idoneo ad ospitare le colture.

Il Paesaggio rurale storico di Lamole – Greve in Chianti:

Lamole è un paesaggio storico nel quale le sistemazioni idraulico-agrarie costituite dai muri in pietra a secco, assieme alle policolture caratterizzate da vite e olivo, al bosco e agli insediamenti rurali di grande pregio architettonico distribuiti nel territorio, preservano l’identità culturale del Chianti. Lamole rappresenta inoltre un pregevole esempio di recupero e conservazione dinamica delle pratiche agricole storiche, che svolgono oggi un ruolo di valore aggiunto non riproducibile dalla concorrenza per lo sviluppo dell’intero territorio.

Vigneti del Mandrolisai:

Il settore meridionale del Mandrolisai, e in particolare l’area candidata, conservano più che altrove tracce di quell’agricoltura policolturale imperniata sulla coltivazione di cereali, vigneti, orti e frutteti e multifunzionali pascoli arborati quercini che integrano le produzioni foraggere e alimentano le locali filiere della legna e del sughero. La resistenza al cambiamento è, qui, sostenuta anche dalla radicata tradizione viti-vinicola che, superata la crisi fillosserica, riporta i tradizionali “alberelli” multivarietali nelle aree da sempre occupate dalla vite.

Limoneti, vigneti e boschi nel territorio del Comune di Amalfi:

Il paesaggio rurale amalfitano è un sistema complesso scolpito nei secoli da pratiche e tecniche agricole caratterizzate da un ridotto impiego di energie sussidiarie esterne, sia in termini di meccanizzazione-irrigazione che di concimazioni chimiche e di agrofarmaci. Lo spazio agricolo si insinua in una trama urbana, magistralmente adattatasi all’orografia, dando vita a un mosaico basato su cellule minute a strapiombo sul mare.

Gli uliveti a terrazze e lunette dei monti Lucretili:

Il Parco dei “Monti Lucretili”, istituito con la Legge Regionale n.41 del 26 giugno 1989, si estende su un territorio essenzialmente montano nel quale le aree collinari rappresentano una piccola
percentuale, come anche quelle pianeggianti o a bassa acclività, sia perché numericamente limitate, sia perché costituite essenzialmente dagli altipiani situati nelle aree più interne e, quindi, difficilmente accessibili, o da modeste aree pianeggianti limitrofe agli abitati ai margini del Parco, ai confini con le pianure e le ondulazioni della Sabina Romana o Reatina.

Schede di preselezione arrivate al Ministero delle Politiche Agricole nell’anno 2019

Paesaggi rurali

  • Foresta Demaniale di Vallombrosa
  • Il Sistema agroecologico della campagna di Plasencis
  • Paesaggio storico della “Bonifica leopoldina in Val di Chiana” (scheda revisionata)
  • Paesaggio storico “Colture terrazzate delle cinque terre” (scheda revisionata)
  • Paesaggio storico “Ulivi plurisecolari della Marmilla” (scheda revisionata)
  • Paesaggio storico “Oliveti di Campomaggiore Vecchio Città dell’Utopia”
  • Paesaggio storico del “Furriadroxius e dei medaus del Sulcis”
  • Paesaggio storico “Oliveti storici di Bolotana, Illorai e Lei”

Pratiche agricole e conoscenze tradizionali

  • La Transumanza di San Pietro in GU
  • L’allevamento dei cavalli lipizzani (scheda revisionata)

Dossier in attesa di approvazione

  • Paesaggio agrario di olivastri storici del FEUDO DI BELVEDERE
  • Paesaggio del Sito di Melanico del Comune di Santa Croce di Magliano
  • Mosaico agricolo a campi allagati della Piana di Rieti
  • Il paesaggio policolturale di Fibbianello del Comune di Semproniano
  • Vigneti Terrazzati del Versante Retico della Valtellina