Convegno sullo Stato dell’Unione, presso l’Istituto Universitario Europeo di Firenze

Si è svolta ieri, durante il convegno sullo Stato dell’Unione, presso l’Istituto Universitario Europeo di Firenze,   un incontro  sul futuro dell’agricoltura europea a cui partecipava il Commissario Europeo all’Agricoltura Januzs Wojciechowski, Mauro Agnoletti, Cattedra UNESCO sul patrimonio agricolo, Mathias Berning , Vice Presidente della Bayer corporation,Jonathan Hepburn,  Consigliere della Worl Trade Organization, e Lauren Philips , Vice Direttore della Dipartimento Inclusive Rural Transformation and Gender Equaility, della FAO.

La discussione ha riguardato le sfide che l’agricoltura europea deve affrontare nel futuro,  come assicurare la resilienza del sistema agricolo,  il  problema dell’autosufficienza alimentare, il ruolo delle innovazioni  ed il ruolo del commercio internazionale.

E’ stato evidenziato il continuo calo delle aree coltivate e  delle imprese agricole, calo che in Italia è pari a circa 10.000.000 di ha dal dopoguerra ad oggi, vi è quindi la necessità di recuperare  aree agricole per assicurare l’autosufficienza  alimentare,  ma anche di proporre nuove soluzioni per quelle aree marginali in cui l’agricoltura intensiva non è stata efficace.

Il commercio internazionale può senz’altro aiutare a compensare gli squilibri fra paesi, dovuti sia a cause ambientali che ai conflitti come quello in Ucraina, ma il rischio è di avere una industria scollegata dal territorio che si approvvigiona sui mercati internazionali contribuendo alla riduzione delle imprese agricole nazionali e all’abbandono .

Riguardo alle innovazioni,  il Commissario Europeo si è trovato d’accordo con Mauro Agnoletti sul fatto che  spesso innovazione vuol dire ripristinare, magari adattandole, pratiche agricole ereditate dal passato, come accade ad esempio con i terrazzamenti che sono l’unico modo per coltivare su superfici molto acclivi.  In questo modo si conferma la validità di programmi quali quello sulla protezione dei  sistemi agricoli importanti del patrimonio agricolo mondiale della FAO (GIAHS) e del registro nazionale dei paesaggi rurali di interesse storico.

Vale la pena ricordare che questa tematica , recentemente inserita nel piano strategico  nazionale per la PAC  e su cui sono stati allocati circa 790 milioni di euro, non ha ricevuto nessuna osservazione negativa dalla Commissione Europea, diversamente da altre proposte contenute nel piano. Purtroppo,  molte regioni italiane non hanno ritenuto di allocare ulteriori fondi su questo tema, come invece consentito dal piano stesso.

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