Si è svolto a Parigi, nell’ambito della Conferenza sul Clima, anche il Global Landscape Forum che ha coinvolto quasi 4000 partecipanti e molte organizzazioni legate ai programmi ambientali delle Nazioni Unite. E’ interessante che il paesaggio sia stato finalmente individuato come la prospettiva unificante per il dibattito sullo sviluppo sostenibile. E’ anche vero però che da parte dell’ONU non si voleva correre il rischio di lasciare scoperto un tema che è cresciuto negli anni ma non particolarmente grazie all’IPCC. In sostanza gli stessi soggetti che parlavano di ecologia, foreste e clima nel passato, usano ora il paesaggio per descrivere progetti che le loro istituzioni portano avanti da decenni. Di esperti veri di paesaggio non se ne sono visti infatti e nemmeno gli organismi che se ne occupano (es UNESCO) o la Convenzione Europea del Paesaggio. Nelle sessioni più tecniche si è usciti finalmente dalla dimensione retorica dell’ecatombe climatica con l’interessante la notizia che la deforestazione amazzonica si è ridotta dell’80% e che la deforestazione globalmente si è interrotta. E’ stato finalmente detto chiaramente che il paesaggio è per le persone e che la vera utilità è di fare progetti che combinino la dimensione di sviluppo locale con la sostenibilità. Pochi però hanno fatto presente che piantare una foresta o seminare un campo di grano “sostenibile” spendendo milioni di dollari, può anche essere un’ottima idea, ma per presentarla come attività per il paesaggio deve esserci prima un progetto di paesaggio che si vuole realizzare ed una idea di economia che lo mantiene. Opportunamente il Vice Presidente dell’IPCC ha parlato delle strategie di adattamento e dell’importanza dell’agricoltura, cosa di cui ci dovremo sicuramente preoccupare. Qualcuno ha anche fatto presente che se in Europa abbiamo abbandonato e riforestato, per essere “sostenibili” dobbiamo tornare a coltivare non importare cibo, suscitando un bel dibattito. Alla cerimonia di chiusura il ministro dell’agricoltura del Costarica che ha detto che se non ci sono contadini non c’è agricoltura, ne cibo per sopravvivere. Un interessante parallelo pensando all’Italia, naturalmente assente al FORUM.